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Non c'è persona al mondo che non desideri avere un volto sorridente: è la migliore presentazione di sé che si possa esibire al momento del primo incontro, e il migliore ricordo che si vuole lasciare al momento del distacco. Per questo di fronte alla macchina fotografica tutti cercano di sfoggiare il loro sorriso migliore.
Spesso, però, soprattutto per coloro che inseguono il consenso pubblico e la celebrità, si tratta di atteggiamenti della bocca, di sorrisi a comando, meccanici e preconfezionati, o di risare forzate che non hanno alcuna relazione con i moti dell'animo. Il sorriso vero è un'altra cosa: è l'espressione della gioia, della felicità o del piacere resa manifesta dal distendersi del volto e dalla luminosità dello sguardo, come spiega Christian de Bartillat. Il sorriso quindi può manifestarsi anche a fior di labbra, e comunque esprime sempre un'emozione che si trasferisce da colui che sorride a colui cui il sorriso è diretto.
E' questo l'oggetto del nostro libro: non uno tra i tanti libri sul ridere o sulla risata, ma il primo libro sul sorriso, in tutta la sua ricchezza di espressioni e di valenze, psicologiche e spirituali, umane e dvine. E poiché sono gli artisti i più sensibili interpreti dei moti dell'animo da cui originano i sorrisi, il tema è stato sviluppato attraverso un'ampia ricognizione delle immagini di sorrisi prodotti dai maggiori artisti e poeti delle civiltà occidentali e orientali, antiche e moderne: sorrisi sereni e allegri, nostalgici e tristi, spiritosi e ironici, amorosi o amari; e talora beffardi, sarcastici, sprezzanti, dissimulati, lascivi e diabolici.
Un libro che è, insieme, una storia, illustrata con 47 tavole a colori e 13 in bianco e nero, e un'antologia capace di farci comprendere le mille sfumature del sorriso, ma anche di smuovere le nostre emozioni e di sviluppare o rafforzare in noi un'attitudine positiva dello spirito. Nell'intenzione dell'autore, infatti, il libro risponde anche a una finalità "terapeutica": quella di giovare alla salute spirituale e fisica dei lettori aiutandoli a recuperare la pratica quotidiana del sorriso. E per questo de Bartillat ha voluto dedicare il penultimo capitolo alla risata salutarmente contagiosa degli attori comici e dei clown alla maniera del grande Kinou e di Patch Adams che hanno introdotto negli ospedali la "cura del sorriso".
Traduzione di Ximena Rodriguez