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Racconto autobiografico di un nefrologo di fama internazionale che non ha smesso di curare e di prendersi cura dei suoi malati come il medico di famiglia di un tempo.
Il Connettivista è costruito intorno al percorso formativo di Claudio Ronco uomo, medico, scienziato, docente e alle passioni che fanno di lui un personaggio singolare e ricco di umanità: da quella per la musica e la chitarra (suona in una band) a quella per la buona tavola (è membro attivo dell’Accademia della Cucina Italiana, ottimo cuoco e amico di Cipriani), dal grande amore per la mitica Giulietta spider dell’Alfa Romeo alla passione per l’hockey su ghiaccio, che ancora pratica con le vecchie glorie dell’Asiago.
Ma nel libro ci sono anche capitoli che toccano una molteplicità di temi centrali nell’universo della malattia e della cura, come lo stretto legame tra medicina e umanesimo e tra etica ed estetica nella pratica ospedaliera, il linguaggio del medico (medichese o malatese?), l’interdisciplinarietà e la condivisione nella diagnosi e nella cura, ecc.
E c’è la storia di Gio’, la vicenda di un trapiantato non meno commovente della storia della neonata salvata da carpediem narrata nel precedente libro di Claudio Ronco.